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Beneficiare di un servizio di consulenza condiviso

04.06.2024

Considerando che all’interno dell’ambito gastronomico vengono spesso implementate misure simili di riduzione degli sprechi alimentari, Reffnet offre il proprio servizio di consulenza a più aziende parallelamente. Come dimostra l’esperienza acquisita negli anni, questo approccio offre innumerevoli vantaggi.

Il servizio di consulenza Save Food fornisce alle imprese di ristorazione consigli specifici su come risparmiare cibo. (Immagine: Reha Rheinfelden)

Circa 20 aziende attive in ambito gastronomico partecipano attualmente a un progetto della durata di un anno che vuole favorire la riduzione degli sprechi alimentari. Scopo del progetto è ridurre gli scarti alimentari ed è ampiamente sostenuto finanziariamente. Sono infatti coinvolti enti pubblici come l’UFAM (tramite Reffnet) e un Cantone, ma anche organizzazioni private come l’Associazione “United Against Waste”, una federazione di esercenti e un rivenditore al dettaglio.

“Spesso mi rendo conto che le persone sottovalutano i propri sprechi alimentari”, afferma Alexander Pabst. Esperto di risparmio alimentare presso Reffnet e Foodways e responsabile di progetto presso l’Associazione “United Against Waste”, dove ha già fornito consulenza a oltre 120 aziende: “Solo quando il personale attivo nella ristorazione raccoglie e visualizza concretamente gli sprechi alimentari se ne comprende l’entità”.

Le aziende raccolgono questi dati allo scopo di analizzare la propria situazione attuale. All’interno di questa analisi i rifiuti alimentari vengono suddivisi per categoria, osservando da vicino gli attuali processi in cucina e nel ristorante. “È fondamentale che le aziende analizzino i propri processi”, spiega Pabst. Ciò consente di identificare le aree problematiche, un passo importante per sviluppare successivamente i provvedimenti. Questi vengono poi implementati per un anno, a seguito del quale le aziende vengono nuovamente monitorate e, se necessario, effettuano le dovute revisioni.

Alexander Pabst sostiene le aziende di catering affinché producano meno rifiuti alimentari possibile. (Immagine: Alexander Pabst)

Il consulente dà impulso all’intero processo e aiuta a classificare o identificare i principali ambiti di azione. “È importante che le aziende sviluppino da sole i propri provvedimenti, in modo che siano accettate dal personale”, afferma Pabst. All’interno di questo processo le persone dovrebbero imparare a porsi obiettivi specifici, a monitorare gli sprechi alimentari, a confrontarli con gli obiettivi e a migliorare continuamente. “Il processo è molto orientato verso i dipendenti”, spiega Pabst.

Reffnet è solita consigliare cinque-dieci aziende attive in ambito gastronomico contemporaneamente, in quanto i processi e i provvedimenti sono solitamente simili e le esperienze possono quindi essere trasferite. Ad esempio, è stato dimostrato che una migliore comunicazione tra i singoli settori della ristorazione di un’azienda può ridurre in modo sostanziale gli sprechi alimentari. Pabst fornisce un esempio: “Se il personale di servizio chiede, ad esempio, l’età di un bambino, la dimensione delle porzioni in cucina può essere regolata di conseguenza e si possono di conseguenza ridurre gli eventuali sprechi alimentari. Questa misura aiuta anche il portafoglio dei genitori”. I benefici legati a tali provvedimenti si diffondono più rapidamente attraverso il dialogo. Infine, ma non per questo meno importante, i kick-off, i workshop e gli eventi conclusivi comuni sono anche più efficienti dal punto di vista dei costi per le aziende partecipanti e rappresentano sempre un’opportunità per fare rete all’interno del settore.

L’esperienza dei progetti passati ha dimostrato che il 90% delle aziende riduce i propri sprechi alimentari dopo aver beneficato del servizio di consulenza Reffnet. Per queste aziende l’impatto ambientale causato dai rifiuti alimentari si è ridotto in media del 35%. I risultati emersi dalla valutazione di 13 aziende dimostrano che un’impresa può risparmiare in media 51,3 milioni di punti di impatto ambientale (PIA) all’anno. Ciò equivale a 140.000 PIA al giorno, ossia lo stesso impatto ambientale di circa due chilogrammi di carne bovina, 35 chilogrammi di pane o 87 chilogrammi di zucchero.


Non solo le aziende attive in ambito gastronomico possono beneficiare di consulenze congiunte. Anche i Comuni sono confrontatati con sfide simili e possono quindi beneficiare di strumenti di consulenza simili. In questo ambito Reffnet riunisce per una consulenza almeno cinque aziende attive in ambito gastronomico o Comuni. Contattateci per una prima consulenza senza impegno. Reffnet verificherà come e quando sia possibile beneficare di questo servizio. L’Ufficio federale dell’ambiente UFAM finanzia totalmente o parzialmente le consulenze. I costi effettivi dipendono dall’ampiezza della consulenza, che viene definita su base individuale.

Ulteriori informazioni sono disponibili ai seguenti riferimenti: