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Punti a favore dell’ambiente

Le consulenze Reffnet dovrebbero essere il più possibile concrete. Pertanto, per ogni misura proposta, viene calcolato il numero di punti di impatto ambientale (PIA) risparmiati. Un team dell’EBP, tra cui la Dr. Isabel O’Connor, verifica la correttezza del dato e l’implementazione delle rispettive misure.

Dr. Isabel O’Connor

Può spiegare brevemente come viene calcolato l’impatto ambientale delle misure proposte nell’ambito di una consulenza Reffnet?

Gli esperti Reffnet indicano alle aziende quali misure adottare per ridurre il loro impatto ambientale. Per calcolare l’impatto ambientale di queste misure, il primo passo è quello di stimare quali materiali o sostanze possono essere risparmiati grazie all’implementazione della specifica misura (ad esempio, 100 tonnellate di acciaio). Il beneficio ambientale ottenuto grazie a tale misura viene valutato utilizzando la metodologia dei punti di impatto ambientale (PIA). Questa metodologia considera non solo le emissioni nell’aria, nel suolo e nell’acqua, ma anche il consumo di risorse non rinnovabili. Per la valutazione delle misure, vengono considerate le emissioni di tutte le fasi del ciclo di vita. Ciò include la fase di produzione e, a seconda della misura, anche le emissioni in loco, durante la fase di utilizzo o duranze la fase di smaltimento.

Qual è il suo ruolo?

I consulenti accreditati da Reffnet possono calcolare autonomamente i PIA risparmiati grazie ad uno strumento online basato su banche dati riconosciute a livello internazionale. Il controllo della plausibilità e la garanzia di qualità vengono poi eseguiti dal nostro team.

La forchetta relativa a quanti PIA si risparmiano con le misure proposte è molto ampio. In particolare, verifichiamo quindi soprattutto questi dati quando i PIA risparmiati superano il miliardo. La riduzione di emissioni di CO2 non sono centrali per le consulenze Reffnet, ma vengono sempre calcolati e riportati, poiché la maggior parte delle aziende è molto interessata a questo aspetto.

In seguito verifichiamo se e come le misure vengono attuate e informiamo l’Ufficio federale dell’ambiente UFAM. Inoltre, facciamo parte del gruppo di accompagnamento del progetto Reffnet e siamo coinvolti in aspetti strategici, organizziamo webinar, creiamo linee guida e supportiamo gli esperti nel loro lavoro quotidiano.

Quali sono gli esempi più comuni che incontrate nella pratica?

Esempi virtuosi emersi dalle consulenze Reffnet sono, ad esempio, il passaggio a nuovi modelli di noleggio per mobili nelle scuole o negli alberghi. Questo servizio include il rinnovo, la riparazione e quindi il riutilizzo dei beni. In questo modo si risparmia molto materiale come acciaio, legno o plastica e si evita lo smaltimento dei mobili. Anche le aziende dell’industria metallurgica consultano regolarmente il servizio offerto da Reffnet: i nuovi processi possono spesso far risparmiare una quantità rilevante di materiale e quindi molti PIA.

Nel 2021, le consulenze hanno complessivamente proposto misure che hanno un potenziale di riduzione di punti di impatto ambientale apri a 65,7 miliardi nel corso dei prossimi anni. Ciò corrisponde all’impatto ambientale di 12 900 tonnellate di acciaio di nuova produzione, all’impatto ambientale annuale di 3250 persone o all’impatto di 80 300 persone che volano da Zurigo a New York! Nello stesso anno, le misure attuate hanno già permesso di risparmiare 6,1 miliardi di PIA.

Cosa le piace del suo lavoro?

Faccio parte del progetto Reffnet dal 2018. L’aspetto entusiasmante è che tutte le consulenze finiscono sul nostro tavolo. Abbiamo una conoscenza approfondita di diversi settori: dall’industria metallurgica, all’edilizia, all’elettronica, alla lavorazione degli alimenti, al settore alberghiero, alla sanità, al recupero dello zinco e molti altri ancora. Sempre più spesso ho interessanti scambi con gli esperti, che hanno un know-how impressionante. Mi piacciono la semplicità e la solidità della nostra metodologia e l’obiettivo generale della nostra attività. L’obiettivo di Reffnet è di risparmiare 200 miliardi di PIA grazie allo svolgimento di 200 consulenze, ovvero un un miliardo per consulenza. È sempre bello quando l’attuazione delle misure non solo serve all’ambiente, ma le aziende risparmiano poi, nonostante l’investimento iniziale, sui costi a lungo termine.

Come agisce un’esperta di ecobilancio privatamente?

Mi considero una consumatrice consapevole, ma di tanto in tanto mangio carne o compro vestiti nuovi, ovviamente. Quando compro qualcosa, cerco di prestare molta attenzione alla qualità, in modo da poterne godere il più a lungo possibile. Il fatto che da qualche anno sia in atto un ripensamento e che molte persone consumino in modo più consapevole mi fa ben sperare.